Durante un mio recente viaggio negli Stati Uniti, mi sono fermato per un weekend nella freddissima Chicago.

 Dopo una surreale passeggiata sul lago Michigan ghiacciato (!) mi sono riscaldato in una libreria.

vivere gratitudine miracoli

Come sempre, la prima tappa è stata la sezione di psicologia e crescita personale. E lì, tra gli scaffali, qualcosa mi ha fatto girare la testa: libri che hanno venduto milioni di copie in tutto il mondo.

Per un autore di libri come me, vendere milioni di copie significa non solo guadagnare milioni di euro dai propri libri, non solo veder aumentate esponenzialmente le richieste di conferenze (in tutto il mondo) e relativo cachet, ma anche avere l’opportunità di impattare positivamente sulla vita di un numero impressionante di persone.

Per un attimo mi sono perso in un calcolo: il mio libro Fattore 1% (che è considerato un caso editoriale) ha venduto 150.000 copie in Italia, ovvero l’ha comprato 1 italiano su 400. Goleman con Intelligenza Emotiva ha venduto 5 milioni di copie, avendo però a disposizione una audience planetaria.
Ho presto fatto la mia ovvia riflessione: se fossi nato negli USA avrei avuto accesso al mercato globale fin dall’inizio e, se avessi mantenuto la stessa percentuale di penetrazione che ho in Italia, avrei ad oggi venduto più o meno 20 milioni di copie…

Ma ecco che mentre ero lì per li per iniziare a lamentarmi della sfortuna che ho avuto a nascere in Italia, un nuovo pensiero si è fatto largo nella mia mente: e se invece fossi nato in Afghanistan? In un paese dove ancora oggi il tasso di alfabetizzazione è sotto il 45% e dove, tra guerre e conflitti, non è nemmeno scontato arrivare vivi a fine giornata?

È bastata questa semplice domanda per riportarmi alla realtà.

Per ricordarmi quanto sia fortunato ad essere nato dove sono nato, ad avere avuto le opportunità che ho avuto, a poter fare il lavoro che amo e a raggiungere così tante persone con le mie parole.

Eppure, quante volte dimentichiamo tutto questo?

Quante volte diamo per scontate le nostre fortune?

Mi guardo intorno e vedo persone che si lamentano continuamente: del tempo, del traffico, dei colleghi, dei figli che non ascoltano, dei clienti che non pagano… Come se fossimo tutti vittime di un complotto cosmico che ci impedisce di essere felici.

E così ho pensato a questa definizione di “persona mediocre”:

Un mediocre è una persona
che vive in mezzo ai miracoli

ma vede solo problemi

Pensaci: stai leggendo queste parole su un dispositivo che ha più potenza di calcolo di quella che ha portato l’uomo sulla Luna.

Probabilmente lo stai facendo in una casa riscaldata, con acqua corrente e cibo nel frigorifero.

Hai accesso a cure mediche, a libri, a informazioni.

Sono tutte cose che per la maggior parte della storia umana sarebbero sembrate miracoli.
E per gran parte del mondo, ancora oggi, lo sono.

Non sto facendo questo discorso per farti sentire in colpa, ma per ricordarti che ogni privilegio porta con sé una responsabilità (che nel mio vocabolario è il contrario di lamentela).

Essere nati dalla parte fortunata del mondo non è certo un merito, ma quello che fai con questa fortuna sì. E io e te abbiamo il dovere di essere all’altezza delle opportunità che abbiamo ricevuto.

Non sto dicendo nemmeno che allora devi rinunciare alle tue ambizioni o smettere di desiderare di più. Sarebbe ipocrita da parte mia sostenerlo.
Al contrario, è proprio quando entri in contatto con la gratitudine per ciò che hai che trovi l’energia e la prospettiva giusta per crescere ancora.

Da questo punto di vista, la gratitudine non è l’opposto dell’ambizione, ma il suo carburante migliore.

Quella libreria di Chicago mi ha ricordato una verità importante.

Non importa quanto in alto guardi, perché c’è sempre qualcuno che sta più in alto di te.
Non importa quanto in basso guardi, perché c’è sempre qualcuno che sta più in basso.
L’unica cosa che conta davvero è come guardi ciò che hai già adesso.

Non conta quanto hai
Ma come lo guardi

E tu, qual è l’ultimo “miracolo” della tua vita che ti sei accorto che davi per scontato?

color firma digitale luca mind

PS. se ancora non hai letto un mio libro, ti suggerisco di partire da questo 😉

PPS. Se desideri leggere altre mie riflessioni, ti consiglio di iscriverti alle Mazzunotes del venerdì. Ti aspetto lì 🙂